“Come il progresso uccise la cara, vecchia macchina fotografica”

Correva l’anno 1979 e i Buggles avevano appena pubblicato l’album “The Age of Plastic“. Bene, questo disco conteneva la canzone “Video killed the radio star“, canzone destinata a diventare un inno. Con l’avvento di Mtv, il brano dei Buggles fu promosso a simbolo del progresso. Oggi, però, non intendo parlarvi di musica,bensì di una questione su cui penso si siano soffermati tutti almeno una volta nella vita. Sto parlando della tecnologia che ha letteralmente “ucciso” la macchina fotografica a cui noi, nati negli anni Ottanta e cresciuti nei mitici Novanta, eravamo tanto affezionati. Riprendendo la celebre citazione secondo la quale una foto è capace di immortalare un attimo che non tornerà più, adesso è addirittura possibile modificare quell’attimo. Ad oggi esistono numerosi programmi atti a questo scopo: Photoshop, Picsart e Corel Paintshop sono solo alcuni. Se, da un lato, tali programmi permettono di modificare la foto (ad esempio regolando l’illuminazione), dall’altro fanno indignare i nostalgici. Cosa mancava alla vecchia macchina fotografica acquistata da mio padre nel 1991? Assolutamente nulla, era addirittura in grado di girare filmini. Però adesso non sarebbe più possibile guardare quei filmini in quanto, se il DVD è oltremodo obsoleto, figuriamoci suo padre, il VHS. Ogni giorno la tecnologia compie passi da gigante. E noi non possiamo fare niente, se non ricordare quei giorni in cui una macchina fotografica era realmente capace di fermare un ricordo.

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Veronica

Veronica è nata a Pescara. La letteratura è sempre stata una sua grande passione, soprattutto per ciò che concerne la scrittura creativa. Il suo sogno è trasformare questo hobby in lavoro.

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