Spalato.

Viaggio a Međugorje, Giorno 2.

29/09/2013

Avete presente quelle giornate che iniziano con un bel:- Buongiorno un ca…!! ?
Beh la mia, è iniziata così e la colazione non mi ha fatto tornare il sorriso.
Mi presento al bancone e con tono poco simpatico dico :- Salve, vorrei un cappuccino… Il cameriere prende il bricco del caffè e quello del latte, li versa in un bicchiere di carta sorride e… buona appetito…
Per non parlare del cornetto che sembrava di cartone, appena uscito dalla confezione del supermercato…
Bleah! Che palle!
Dopo mangiato siamo scesi a terra.

Il porto di Spalato.

Il porto di Spalato.

La Croazia dev’essere un posto fantastico.
Spalato è una città bellissima, ho scattato alcune foto, anche se il cielo non ha collaborato molto. Le condizioni di luce peggiori per i paesaggi, sono quelle che ho trovato quella mattina. Un cielo grigio e piatto, colori spenti e poco contrastati. Come potete vedere a sinistra. (Per tornare alla HOME e vedere le foto a dimensioni grandi clicca qui).
Quando il cielo è poco interessante come in questo caso, conviene escluderlo il più possibile dall’inquadratura e dare risalto alla terra o al mare. Ho dovuto scattare alla svelta o mi lasciavano a piedi, siamo saliti sull’autobus e siamo partiti alla volta della Bosnia ed Erzegovina.

Ehhh già! Per andare a Međugorje, si devono passare due frontiere. È comunque sufficiente per entrambe, la carta d’identità valida per l’espatrio.

Arrivati a destinazione, siamo andati alla messa delle 11, che è in italiano. E poi a mangiare in pensione. Il cibo è molto italiano e cucinato benissimo. Si mangia pasta per primo sempre cucinata in modo diverso, e carne per secondo proprio come da noi. La carne è veramente di buona qualità.
Subito dopo siamo andati a fare una bella passeggiata, giusto per non perdere l’allenamento.

La Via dello zingaro a Međugorje.

Avevamo appuntamento col resto del gruppo alle 15, da Padre Silvano. Tonino, io, Wioletta e gli altri del gruppo di Ancona siamo passati attraverso la “Via dello Zingaro”, una sorta di strada sterrata, tra le vigne.
In mezzo al nulla, ci sono bancarelle che vendono rosari, statuette e altra roba a tema. Lì ho comprato i primi due rosari, di una lunga lista.
I venditori erano un po’ allergici alle foto, ho preferito lasciar perdere. Quando andate in giro la regola del buon senso, non lasciatela a casa.
Una volta arrivati, visto che non c’era ancora nessuno, abbiamo fatto un ulteriore giro.
Alle 16 abbiamo incontrato padre Silvano, non ricordo granché della sua lezione a causa di continui e incessanti canestri. Mi rendevo conto che stavo crepato di sonno, allora ho messo gli occhiali da sole, e ho cercato di “puntellare” la testa sulle mani appoggiando i gomiti sulle ginocchia. Un signore anziano mi pare spagnolo, ha cominciato a russare con la bocca aperta buttata all’indietro e con una deliziosa bavetta che faceva capolino agli angoli della bocca.
Dicevo tra me e me: – Ca***, speriamo non succeda anche a me!!!
Per quanto ero stravolto, ero convinto che il prete si chiamasse Attilio (che invece era l’autista).
Ho ripreso i sensi quando il sacerdote ha detto: – Ok abbiamo finito, per chi si è perso qualcosa (sono convinto che mi abbia guardato), potete acquistare il comodo libricino con croce mobile al modico costo di 10€.
L’ ho comprato, primo perché non ho capito un kaiser e secondo perché da quel poco che sono riuscito a seguire meritava davvero. Il prezzo è comunque troppo esagerato.
Subito dopo, Assunta la nostra organizzatrice decide di scalare il Podbrodo, una delle due montagne vicino a Međugorje dove apparve la Madre di Gesù. Ero stanco, con lo zaino della reflex sulle spalle, e con le scarpe di tela. Tuttavia la salita anziché darmi la mazzata finale mi ha svegliato.
La passeggiata non è stata faticosa, bisognava solo stare attenti ai sassi e a mettere bene i piedi. Quelle scarpette estive che portavo non erano il massimo.
Siamo saliti con Padre Silvano di cui vi parlavo prima. Ha detto delle cose belle una su tutte mi è rimasta impressa.
Come vi dicevo nei post precedenti, avevo letto un po’ di cose prima di partire, per essere preparato a quello che c’era lì. Tra cui i messaggi che la Madonna rilascia al termine delle apparizioni. Quasi tutti terminano sempre con la frase “Grazie per aver risposto alla mia chiamata!”. Queste parole le leggevo meccanicamente, così come leggevo il resto. In realtà il sacerdote ci spiegò che la Madonna le pronuncia con grande stupore e felicità, come se non si aspettasse di vederci.
In fondo dovremmo essere noi a ringraziarla delle apparizioni, è una lezione di grande umiltà.

Madonna di Međugorje.

Madonna di Međugorje.

Questa è l’importanza del pellegrinaggio, è vero che la Madonna potete pregarla a casa. Ma se non andate a vedere, a parlare con chi ha vissuto un certo fenomeno potrebbero sfuggirvi queste sfumature che danno un senso di profonda e viva umanità della Vergine che un libro o questo post non potranno mai trasmettervi.
Arrivati in cima c’era la Madonnina (foto sinistra), mentre scattavo ha iniziato a piovere, ma volevo comunque uno scatto decente pensavo, e a ragione, che non sarei ritornato lì.
C’era molta gente e confusione. Lasciai lo zaino e l’ombrello a Tonino.
E mi avvicinai sotto l’acqua, al momento dello scatto, si piazzò davanti un tale, gli altri stavano scendendo velocemente per non bagnarsi. Dovevo sbrigarmi, cambiai posizione urtando un po’ di persone e ho scattato.
La 60D è solo lievemente tropicalizzata ho temuto il peggio, vista l’acqua che ha preso. Siamo tornati alla base e abbiamo mangiato, la sera abbiamo fatto un’altra passeggiata e poi finalmente a dormire.
Vi ho già detto che si cammina parecchio? 😀

Per i fotografi.
Mettete sempre nello zaino fotografico una busta di plastica, quella della spesa da 10 centesimi va benisimo. Potete praticare un buco sulla parte posteriore per far passare l’obiettivo. In questo modo potete usare la reflex, anche sotto la pioggia. Personalmente la uso solo per riparare la 60D dall’acqua. Purtroppo non ce l’avevo quel giorno.

 

  • Viaggio a Međugorje, Giorno 3.

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