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Charlie Hebdo: Il male è giustificabile?

Da una settimana a questa parte, la frase ” Je suis Charlie ” è di uso comune. Si tratta di uno slogan molto usato dai sostenitori della libertà di espressione. Non vi tedierò con i dettagli,ormai sappiamo tutto della strage di Parigi. È come se fosse avvenuta di fronte al giornalaio vicino casa. Vorrei insistere, però, su un particolare che mi ha colpita molto: due dei killer sono reduci dalla guerra in Siria. A prescindere dalle parole di Hollande, non è di terrorismo che stiamo parlando. O meglio, sì. Però, a mio avviso, bisogna guardare entrambe le facce della medaglia. Magari il mio pensiero sarà quello di una qualunquista, ma sono dell’idea che “violenza genera altra violenza”. Non voglio legittimare gli autori del massacro, lungi da me. Ho sempre cercato la verità, e non parlo di quella apparente: sono sempre stata interessata a quello che si cela dietro la mera apparenza. Mi sono documentata sul male più assoluto, e non mi riferisco alla concezione di male alla quale credevamo da bambini. Quando guardo Aileen Wuornos, la serial killer più nota, io non vedo una donna sadica e crudele. No. Vedo una donna che è stata violentata per tutta la vita. Ovviamente,non tutte le persone che hanno subito traumi diventano spietate. Tali persone hanno un bivio davanti e compiono determinate scelte, giuste o sbagliate. Personalmente, non vedo una grande differenza tra la Wuornos e i killer di Parigi. La guerra, come gli stupri e i vari abusi, devia la personalità di chiunque; anche il più forte, alla fine,cede. Forse nessuno vuol vedere il rovescio della medaglia ed è per questo che adottiamo il buonismo più “comodo”. Ciò  non toglie la mia immensa solidarietà nei confronti delle famiglie delle vittime. Essendo, però, molto polemica e provocatoria, vi lascio con una domanda che riprende il titolo dell’articolo: il male è giustificabile? La risposta possiamo trovarla nelle nostre coscienze.

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Veronica

Veronica è nata a Pescara. La letteratura è sempre stata una sua grande passione, soprattutto per ciò che concerne la scrittura creativa. Il suo sogno è trasformare questo hobby in lavoro.

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